Inizierò con Sibilla Aleramo, nel mese della “festa della donna”. Una rilettura , certo, ma su cui vale la pena riflettere. “Una donna” è stato uno dei primi libri a tema femminista pubblicato in italia, nel 1906, in un’epoca in cui le donne erano lungi dall’avere qualsivoglia diritto. Autobiografia dell’autrice sotto forma di romanzo, uno spaccato crudo e disincantato sulla condizione femminile.

Il secondo libro che ho in programma è più frivolo, amo alternare le letture. Ho sentito parlare di questo romanzo su diversi blog letterari che seguo e l’ho scaricato sul kindle. Una storia d’amore ambientata a Perugia con un throwback al 1944, grazie al ritrovamento di un diario da parte della protagonista.

Per concludere torno al mio amato Fëdor Michajlovič che ciclicamente rileggo. Un autore per me catartico, amo profondamente il suo stile di scrittura e il fatto che ti legga dentro. Leggere un suo libro porta sempre ad un lavoro d’introspezione.

“Il giocatore”, romanzo scritto per la necessità di pagare i debiti e dettato in fretta alla dattilografa Anna Grigor’evna Snitkina (che poi sposerà), è un turbinio di personaggi dediti al gioco d’azzardo. Anime perdute e schiave del vizio.  Ironica e spietata parabola discendente dell’animo umano. Cibo per la mente in questi giorni in cui mi pare essere circondata da idioti.

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