Un giorno tutto questo…..

sarà un ricordo bellissimo!

Per la prima volta ho partecipato al Salone del libro di Torino, come autrice.

Ancora non riesco a crederci!

Giovedì entrando nel padiglione, avvicinandomi allo stand della mia casa editrice e vedendo per la prima volta il mio libro che faceva capolino tra gli altri volumi, non so descrivere l’emozione che ho provato.

Un’emozione molto simile a quella che provai in seconda elementare, quando per la prima volta la maestra Giovanna, ci fece scrivere un tema, e il mio fu giudicato il migliore. Quella è stata la mia epifania.

La vita però ti porta a prendere strade tortuose, il mio percorso è sempre stato più che in salita, una sorta di intersecarsi di caruggi con repentini cambi di direzione e attimi di smarrimento totale. Ma alla fine quello che conta è il risultato.

Non che pensi di essere arrivata chissà dove per aver pubblicato un romanzo, la mia impressione più che altro e di aver iniziato una strada finalmente dritta. Una sorta di tangenziale. Non mi illudo che tutto andrà liscio, Si può sempre bucare una gomma o tamponare. Ma ci sono dei cartelli e la direzione è chiara. So dove andare.

Il salone è stato un’esperienza fantastica. Una sorta d’immersione in quello che amo di più. In cinque giorni non sono riuscita neppure a vedere tutto quello che avevo in programma. Troppi gli eventi e gli stand interessanti, e moltissima folla.

Ho conosciuto tante persone con le mie stesse passioni e altri autori da cui potrò imparare molto. Acquistato libri e gadget, felice come una bambina alle giostre. E capito quanto Hillman ne “Il codice dell’anima” avesse ragione:

Perché è questo che in tante vite è andato smarrito e va recuperato: il senso della propria vocazione, ovvero che c’è una ragione per cui si è vivi (…) la vocazione, il destino, il carattere, l’immagine innata: le cose che, insieme, sostanziano la «teoria della ghianda», l’idea, cioè, che ogni persona sia portatrice di un’unicità che chiede di essere vissuta e che è già presente prima di poter essere vissuta.”

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