In questi giorni mi sento un treno regionale, non faccio altro che accumulare ritardo. Su tutto.

Sarà che ho fatto una settimana di vacanza. Peraltro mi ero portata il pc, con le migliori intenzioni di scrivere articoli e pagine su pagine di romanzi…. Morale: in Grecia non esisteva un adattatore per la presa a tre punte ( si chiamerà così?), che mi è stata bollata come “strange” e va beh. Ho provato a scrivere un articolo con il telefono, ma oltre che al tracollo nervoso, ho rischiato una seria infiammazione del tunnel carpale.

A Corfù comunque si stava benissimo, mare stupendo, cibo non parliamone, sono in  ritardo pure sulla dieta e sulla challenge di addominali che ho iniziato un mese fa. Il mare mi distrae, ho letto anche poco. Se dovessi dire che cos’ho fatto in quella settimana, probabilmente direi mangiare e bere. Le vacanze, quelle filosofiche.

Sono anche iniziati i mondiali, io vado pazza per il calcio. A discapito  della sessista e vergognosa pubblicità di Sky, alla quale dedicherò un articolo. Perciò ai miei impegni giornalieri si sono aggiunte le partite.

Libri in lettura una marea. Buoni propositi molti, tempo poco. Diciamo che mancando meno di quindici giorni alle fine del mese, per essere realistica devo dire che ne leggerò uno. Che si somma a quello che ho letto al mare. Due libri in un mese, scandaloso. Sto decadendo.

Nota di merito però alla fantastica Felicia Kingsley, che con “Stronze si nasce” mi ha tenuto compagnia durante le vacanza. Il romanzo è davvero divertente, ironico, non banale e molto ben scritto. Il personaggio della stronza è reso davvero bene. Una lettura perfetta, sotto l’ombrellone.

Libri iniziati circa cinque. Tutta una serie di tomi di Nietzsche, da Zarathustra in poi…. Che vanno centellinati, a scanso di rischiare l’implosione cerebrale. E poi un paio comprati al salone del libro che proprio non riesco a mandare giù,  che però mi spiace non finire , perché comunque sono curiosa.

Scrivere per carità, sto trascurando il blog, e il secondo romanzo, di cui mi mancano due capitoli, beh, diciamo solo che devo rileggerlo perché non mi ricordo neppure più la storia.

A questo punto viene da chiedersi cosa io stia facendo tutto il santo giorno, la parola giusta è : arrabattarmi.

Mi arrabatto con i miei due lavori più uno, mi arrabatto con la casa, mi arrabatto con me stessa e con vari pensieri che vanno a mille, mentre io  procedo a rilento.

Devo al più presto recuperare e sincronizzare gli orologi. Ho tante idee e tanti progetti.

Disse Roosvelt: “non voglio predicare la dottrina della tranquillità ignobile, ma quella della vita intensa”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *