La cura della pelle per me è una religione, che seguo scrupolosamente da quando avevo vent’anni.  Tenendomi sempre aggiornata sulle novità cosmetiche.

Charcoal è la nuova parola d’ordine. Che poi banalmente significa carbone, ed è l’ultima scoperta in fatto di skincare.

Siamo partiti con quelle aberranti maschere nere in pseudo gomma ( ho visto video su You Tube in cui le realizzavano addirittura con il Vinavil ….), che spopolavano un paio d’anni fa, per poi evolverci in qualcosa di più raffinato. Ovviamente il tutto dalla Corea con furore. Inutile, la cosmesi coreana è anni luce avanti, e pur testando da anni prodotti per la skincare di ogni sorta,  i loro non hanno rivali.

I giorni più freddi dell’anno, tra gennaio e febbraio, richiedono una particolare cura della pelle, e anche se è importantissimo nutrire ed idratare, bisogna prestare particolare attenzione alla base della skincare: purificare.

I prodotti con il carbone arrivano in nostro soccorso, in particolare ne sto usando due : il Caolin pore e make-up cleansing stick, un detergente viso, leggermente esfoliate ma delicato, e la maschera Caolin Premium Purifing O2 bubble pore pack, semplicemente pazzesca.

Dopo aver purificato la pelle, applico il tonico all’acido ialuronico di Erboristica e poi passo alla maschera in tessuto. Sto usando quelle di Tony Moly, alternate con le Garnier e le mitiche dr. Jart.

Per idratare uso una crema all’acido ialuronico ad altissima concentrazione, di preparazione farmaceutica. E come siero, per concludere il rituale di skincare, consiglio l’olio di retinolo, anche se in questo periodo uso del semplice olio di mandorle.

Sto trovando tantissimi benefici da questa skincare e a trentacinque anni non solo non ho una ruga, ma ho una pelle decisamente più bella rispetto a dieci anni fa!

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