Qualche giorno fa su Facebook, social che ormai è una stregua di fogna a cielo aperto, mi sono imbattuta nella vignetta qui sopra. In cui una ragazza vestita in modo provocante, trova un libro per strada, inizia a leggere e si trasforma in una sciattona. Trasandata si, ma finalmente colta.

Aberrante. Secondo quale calcolo matematico se una donna è intelligente dev’essere per forza poco curata?

Leggere e studiare sono attività che precludono estetista e parrucchiere? Assolutamente no!

Conosco donne curatissime ed intellettuali e donne sciattissime e ignoranti. Non esiste una formula certa.

Far passare un messaggio del genere è assurdo, come dire: scegliete donne, o studiate o trovate marito. Ma in che epoca viviamo? Ogni giorno vedo sempre più segnali di regressione. E come in tutte le società degradate le prime vittime sono le donne. Spogliate dei loro diritti e ridotte ad oggetti alla mercé del maschio. L’idea di convincere le ragazze a non studiare per non rischiare di diventare “brutte” è un gravissimo segnale.

Sto leggendo la monografia di Maria Montessori, ne cito un passo: “Maria non badava ai commenti che facevano su di lei. Ogni mattina arrivava alla Sapienza… ed entrava in classe a testa alta. Vestiva elegantemente… senza timore di nascondere o mascherare il suo fascino.” Una delle primissime donne alla fine dell’ottocento, che osava ambire ad una laurea in medicina. Non aveva paura di mostrarsi bella ed elegante anche in un ambiente maschilista e apertamente ostile.

Allora noi, donne del nuovo millennio, cosa dovremmo temere? Di spaventare degli ominidi che hanno paura ad avere a che fare con un cervello pensante? Di non accalappiare il principe azzurro perché i maschi preferiscono le oche?

Riflettiamo un attimo sul tipo di uomo che vogliamo attrarre, sul tipo di persona con cui vorremmo condividere la nostra vita. Troppo spesso ci facciamo prendere dalla paura di rimanere da sole. Ma è davvero una paura fondata? E anche se rimanessimo sole, che male ci sarebbe? Possiamo studiare, lavorare, realizzarci, mantenerci e bastare a noi stesse. Non è più la famiglia la realizzazione sociale. La famiglia dev’essere un arricchimento personale, non un obiettivo da raggiungere a tutti i costi.

Le ragazze di oggi dovrebbero viaggiare, vedere il mondo, dedicarsi a loro stesse. Anche per essere, eventualmente, madri più consapevoli che crescono figli migliori, per formare una società migliore.

Cito sempre la Montessori:

“La donna del futuro sarà consapevole della sua dignità e troverà la sua vera forza in una maternità emancipata. La vita famigliare così come la conosciamo cambierà, ma è assurdo pensare che il femminismo distruggerà i sentimenti materni. La donna nuova si sposerà e avrà figli per scelta, non perché il matrimonio e la maternità le saranno imposti, ed eserciterà il controllo sulla salute e sul benessere della generazione futura e inaugurerà un regno di pace, perché, quando potrà parlare con cognizione di causa in nome dei suoi figli e in nome dei suoi diritti, l’uomo dovrà ascoltarla”

Questo ci si auspicava più di cent’anni fa! E oggi? Che direzione stiamo prendendo? In un momento così buio le donne dovrebbero alzare la testa e dire: si, sono bella, mi vesto bene e mi curo, ma sono anche colta e intelligente, studio, lavoro e mi mantengo. Se ti faccio paura è perché sei tu ad avere qualcosa che non va! Spostati, mi stai intralciando la strada.

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