Il disegno di legge Zan contro l’omotransfobia, ovvero la lotta alle discriminazioni per motivi di sesso, genere, orientamento sessuale o identità di genere, è stato bloccato in senato da alcune forze politiche che lo ritengono “un rischio per la libertà di espressione”. Il che è ridicolo, perché il DDL non è di certo una proposta di legge contro la libertà di pensiero. Se una persona dissente sui matrimoni gay, potrà continuare a dissentire, ma sarà severamente punita se decidesse di picchiare o insultare due ragazzi omosessuali. È pur vero che esistono già leggi contro la violenza in generale, tuttavia in questi specifici casi è importante punire l’aggravante. Proprio come avviene per i reati di matrice razzista. Bloccare il DDL significa stagnare nel buio dell’arretratezza e dell’ignoranza, perché amare chi ci pare, poter esprimere la nostra personalità, e non essere più discriminati o “costretti” in una determinata direzione, deve necessariamente essere uno dei cardini per la società del futuro.

La storia e la letteratura ci insegnano con innumerevoli esempi, da Romeo e Giulietta ad Achille e Patroloco, che separare chi si ama e condannare un sentimento non è mai una buona idea. Ed è proprio di libertà che si tratta, perché ogni persona deve poter esprimere se stessa senza temere di essere giudicata o aggredita.

Tutti noi dobbiamo avere pari diritti fintanto che rispettiamo le regole della civile convivenza.  In un mondo perfetto le discriminazioni non dovrebbero esistere, ma nella realtà odierna è importante che siano punite.

L’approvazione del DDL Zan sarebbe un segnale di speranza per il futuro e un sollievo per tutti quelli che ogni giorno si sentono in pericolo.

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