A volte penso che le donne possano essere divise in tre categorie: le romantiche-austeniane che irriducibilmente cercano l’uomo perfetto, quelle incapaci di stare da sole che attribuiscono al primo babbeo il ruolo di principe azzurro e le razionali che in qualche modo trovano un compromesso tra il babbeo e l’eroe romantico.

Per chi come me è cresciuta a pane e romanzi l’idealizzazione dell’uomo perfetto è sempre stata fonte di notevoli  elucubrazioni. Difatti dieci anni fa scrissi un libro la cui  protagonista, Clotilde, incappa in una serie di personaggi certamente discutibili ma che lei tende sempre  a guardare attraverso un filtro rosa. Perché è una romantica, ama Jane Austen e vorrebbe trovare il suo mr.Darcy.

Mr.Darcy che mi sento di definire un archetipo : (dal greco antico ὰρχέτυπος col significato di immagine: arché “originale”, típos “modello”, “marchio”, “esemplare”), perché post “Orgoglio e pregiudizio” generazioni di donne hanno dovuto fare i conti con quest’ideale irraggiungibile, un modello originale di uomo perfetto. Uomo che , le romantiche-austeniane pure, anelano a tal punto da volerlo così come è , in senso letterale, senza compromessi. L’archetipo però è immateriale, non esiste. Perciò le romantiche-austeniane molto spesso rimangono single, perse a rincorrere un sogno impossibile.

Le donne incapaci di stare sole invece si accontentano del primo che passa e s’illudono di cambiarlo a loro piacimento. (Ah, ah, ah! ). Per loro, solitamente, il principe azzurro è il mr.Grey di “Cinquanta sfumature di grigio”, che  francamente non regge il paragone con Darcy . Prima cosa è uno psicolabile pieno di problemi. Mentre Darcy è posato , calmo,  un vero gentleman inglese.  Forse l’unica cosa che li accomuna è il patrimonio cospicuo, per il resto Darcy vince a mani basse. Il fatto che mr.Grey sia da molte considerato l’uomo perfetto secondo me è un preoccupante sintomo di decadenza dei valori. Sostanzialmente il nuovo ideale è un riccone che ti frusta il sedere. Quantomeno triste, ecco.

Darcy invece è aulico e irraggiungibile, lui ed Elisabeth si completano e si migliorano a vicenda.  È sfuggente, enigmatico, i suoi difetti sono quasi delle virtù. L’orgoglio di cui Elisabeth lo accusa è comunque fonte di fascino. Attribuire ad un uomo mediocre qualità del genere è impossibile, perciò si rifugiano su di un ideale irraggiungibile ma meno elevato dal punto di vista morale.

Questo spiega il fenomeno per cui, spesso, si vedono ragazze belle e intelligenti con uomini insignificanti. Filtro rosa e grande amore. Anche se il soggetto in questione ha il quoziente intellettivo di una cozza o il fascino di una capra morta. Poi però si lamentano. “Lui mi trascura”, “non mi dice che mi ama”, altre lagne del genere e via, si  rifugiano nella lettura di “Cinquanta sfumature” sperando che la capra morta una mattina si svegli e gli frusti il sedere.

Le razionali sono creature rare, però guarda caso il mr.Darcy lo trovano sempre. Io ho trovato il mio semplicemente convincendomi che sarebbe successo , ed ecco che si è materializzato, magicamente, una sera al pub. Giuro. Il potere del pensiero positivo non ha confini.

Perciò vorrei dire, soprattutto alle ventenni, di resistere. Di leggere Jane Austen, di vivere di romanzi e di sogni. E di non accontentarsi, mai.

2 commenti

  1. Io, più che nel pensiero ppsitivo, credo in due cose: 1. Selezionare gli uomini, senza accontentarsi e senza paura della solitudine; 2. Coltivare la propria personalità, migliorandosi sempre, in modo che, quando passerà un uomo davvero in gamba, non potrà che esserne colpito. E devo dire che nel mio caso queste due linee di condotta hanno funzionato alla grande. 🙂

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