Catherine Morland ha diciassette anni,  per la prima volta esce dal suo contesto famigliare per andare a Bath, centro della vita sociale inglese dell’epoca. Accompagnata da amici di famiglia, con il puro e semplice scopo di trovare marito.

È una ragazza ingenua, vive ancora di giochi e di sogni. Dopo pochi giorni di permanenza a Bath tuttavia, si renderà conto di essere graziosa e di attirare l’attenzione.

Sfortunatamente s’imbatte in Isabella Thorpe che in poche ore la elegge sua migliore amica, investendola con un turbinio di parole che manderanno Catherine in confusione totale.

Isabella è cinica e calcolatrice. Ben consapevole della propria svantaggiata posizione sociale, che probabilmente le impedirà di fare un buon matrimonio. Vede in Catherine un mezzo per raggiungere i suoi scopi, la crede ricca, ed inizia a manipolarla a suo piacimento mettendola in grande difficoltà.

Catherine dal canto suo è ragazza innocente, non vuol credere che la sua nuova amica sia in malafede così per gran parte del romanzo subisce ogni genere di cattiveria da parte di Isabella.  Fortunatamente  il personaggio di Catherine Morland ha una notevole evoluzione nel corso del libro, perciò alla fine vede “l’amica” per quello che è chiudendo i rapporti definitivamente.

Spesso nella vita delle persone sensibili si presentano delle Isabella Thorpe che, per le più varie ragioni, tentano di manipolare gli altri per perseguire i lori fini, o semplicemente per invidia. Questo genere di amica irrompe nella nostra esistenza come un uragano, dichiara di adorarci, ha grandi slanci d’affetto. Solitamente è attraente, simpatica,  piena di vita. Una vera e propria calamita che ci spinge a stringere amicizia facilmente. Per poi passare alla fase manipolatoria. Nella quale cercherà di metterci in difficoltà e di farci sentire inadeguate, per apparire migliore di noi. Non è detto che abbia uno scopo preciso, molte volte ai soggetti  così piace semplicemente aver qualcuno su cui infierire.  Spesso i rapporti con queste persone si esauriscono nel giro di poco, ma se la vittima dell’ Isabella Thorpe di turno è vulnerabile, rischia di entrare in un loop emotivo che può durare anni. Rovinandosi la vita.

Conviene quindi farsi un piccolo esame interiore e valutare se tra le nostre amicizie ci sia un’Isabella Thorpe. Una persona che tende sempre a criticarci, che ci fa battute cattive, che ci mette  di cattivo umore.

Se c’è eliminiamola, istantaneamente e senza remore. Le eroine Austeniane incontrano antagoniste e difficoltà ma riescono sempre a scegliere per il meglio , ed il lieto fine è assicurato.

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